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Defibrillatore in azienda e nei luoghi di lavoro tra obblighi e buon senso

Circa il 5% degli arresti cardiaci si verifica sui luoghi di lavoro, a soggetti con o senza patologia cardiaca nota.

Questo si traduce in 3.000 morti all’anno per arresto cardio-circolatorio sul luogo di lavoro, ovvero 250/mese – 62/settimana – 9/giorno.

Per ogni morto sul lavoro per causa traumatica ce n’è almeno 1 che muore per arresto cardiaco in orario di lavoro.

L’età media delle persone colpite è compresa fra i 37 e i 59 anni.

Nei cantieri edili e nelle fabbriche metalmeccaniche sono sempre più i casi in cui pur in presenza di testimoni, l’a segnalazione avviene in ritardo, rallentando così le manovre di soccorso e rianimazione RCP/BLSD, a causa della carente informazione riguardo il riconoscimento dei segni precoci e alle corrette modalità di chiamata del 118.

In assenza di RCP ogni minuto trascorso, la sopravvivenza del soggetto colpito da Arresto Cardiaco si riduce del 10% , con il solo intervento del 118 la sopravvivenza è circa 1-5%.

Una RCP precoce aumenta il tempo di sopravvivenza di 3 volte; oltre l’80% dei sopravissuti da un Arresto Cardiaco è stato “resuscitato” da una fibrillazione ventricolare.

L’attuale normativa relativa alla Sicurezza sui Luoghi di Lavoro (D.Lgs. n. 81/2008) non prevede l’obbligo della dotazione di defibrillatori semiautomatici da parte delle aziende, ma prevede comunque l’obbligo di formazione del personale al primo soccorso, confermando l’importanza della presenza sui luoghi di lavoro di personale addestrato.

All’interno del Decreto Ministeriale del 18 Marzo 2011, vengono fissati i requisiti minimi per ogni Defibrillatore.
Nel D.M. si stabilisce che ogni DAE deve essere predisposto per poter effettuare l’analisi automatica del soggetto vittima di un arresto cardiaco al fine di interrompere una fibrillazione ventricolare, il caricamento automatico delle piastre e l’erogazione della scarica ripetuta a intervalli di tempo in linea con le linee guida internazionali, senza possibilità di modificare parametri e modalità operative da parte di utilizzatori non medici, e la registrazione dei tracciati elettrocardiografici all’interno del device.

Viene inoltre disposto in che devono essere dotati di DAE obbligatori durante lo svolgimento delle loro alcune attività specifiche (società sportive, etc.), mentre, per quanto riguarda le aziende viene indicato di valutare la presenza nelle aree ad alto rischio come le strutture industriali ed i luoghi di lavoro:

  • Aziende con aree dove sono presenti apparecchi elettrici;
  • Aziende con luoghi di lavoro all’aperto, dove possono cadere fulmini o dove si lavora su linee elettriche;
  • Aziende in zone isolate dove è più difficile far arrivare i soccorsi come impianti di perforazione, cantieri di costruzione, piattaforme marine ecc.;
  • Aziende in luoghi di transito o permanenza di molte persone.

E’ comunque importante che il titolare oppure il responsabile della sicurezza, tenga conto di altri fattori inerenti i propri collaboratori al fine di effettuare una valutazione di adozione DAE consapevole: età, patologie, contatto con sostanze e materiali che possono accrescere complicanze cardiovascolari (ad esempio la presenza di monossido di carbonio). Tuttavia, dal momento che l’Arresto Cardicao è chiamato anche Arresto Cardiaco Improvviso o Morte Cardiaca Improvvisa, proprio perchè può capitare a chiunque, il buon senso porta necessariamente verso l’adozione preventiva a prescindere dalle analisi dei collaboratori o delle criticità dell’ambito lavorativo.

E’ inoltre da tenere presente che la disposizione INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) prevede una riduzione del premio INAIL per le aziende che adottano il defibrillatore e provvedono alla formazione del personale al BLSD, confermando l’importanza della presenza del defibrillatore come principale dispositivo di prevenzione delle morti bianche.

L’INAIL premia con uno sconto denominato “oscillazione per prevenzione” (modello OT/24), le aziende operative da almeno un biennio che eseguono interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa in materia (d.l. 81/2008 e s.m.i.).

 

Fonti e riferimenti:

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