Così è successo in Irlanda, a Rathvilly, ad Anne Hanks.
La donna si trovava in casa quando all’improvviso è caduta a terra, perdendo conoscenza. È stata immediatamente soccorsa da un famigliare e da un vicino di casa, che si sono accorti subito che non si era trattato di un semplice svenimento. Anne non respirava più e il suo cuore aveva smesso di battere. Per questo il suo genero e il suo vicino hanno iniziato subito le manovre di rianimazione cardio-polmonare.
Nel frattempo la figlia di Anne è corsa in un centro sportivo che si trova accanto alla loro abitazione, e ha preso il defibrillatore samaritan PAD installato nel locale. In pochi minuti Anne è stata, quindi, soccorsa anche con un DAE, che ha erogato shock elettrici al cuore.
Grazie al soccorso repentino dei famigliari e alla possibilità di utilizzare un defibrillatore entro pochi minuti dall’arresto cardiaco, il cuore di Anne ha ricominciato a battere. Ha ripreso conoscenza e la sua vita è stata salvata.
La storia di Anne, soccorsa con un defibrillatore samaritan PAD di HeartSine, così come la storia di tantissime altre persone che hanno avuto salva la vita perché hanno avuto la fortuna di essere colpiti da un arresto cardiaco nelle vicinanze di un defibrillatore, deve farci riflettere.
La possibilità di continuare a vivere, piuttosto che morire, non deve più essere lasciata al caso. Tutti, in qualsiasi posto si trovino, devono avere la possibilità di essere salvati e soccorsi grazie all’utilizzo immediato di un defibrillatore. La vita di una persona non può dipendere dal fatto fortuito di avere un DAE vicino oppure no. Tutti abbiamo lo stesso diretto di vivere.
Per questo è importante che chiunque, semplice cittadino, associazione, centro sportivo, azienda, istituzione, faccia la sua parte informando l’opinione pubblica e sollecitando enti e persone preposte a dotare con defibrillatore strutture e luoghi pubblici.
Un primo passo in Italia è stato fatto con il Decreto Balduzzi, che obbliga (la scadenza è il 24 ottobre 2015) le società sportive professionistiche e dilettantistiche a dotare di un defibrillatore i propri centri, nonché a formare il proprio personale al corretto utilizzo del dispositivo.
Si stanno moltiplicando anche le iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e negli enti pubblici verso la cardio-protezione dei locali. Molte scuole, Comuni, aziende, associazioni si stanno dotando di un defibrillatore da poter utilizzare, all’occorrenza, entro pochi minuti dal malore.
Ma non è abbastanza. Occorre che tutti facciano la loro parte, cercando, nel proprio piccolo, di diffondere l’importanza della cardio-protezione e il suo ruolo determinante nel salvare una vita.
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