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Costo di un defibrillatore. Tutto quello che c’è da sapere.

Quale è il miglior defibrillatore in commercio? E come si fa a scegliere il più economico?
Il costo dei defibrillatori è ovviamente variabile ma non può costituire l’unica discriminante al momento dell’acquisto, proprio come succede quando si sceglie un elettrodomestico o un’auto; l’altro parametro di cui tener conto è la destinazione d’uso.
I passi da compiere sono quindi due: stabilire l’uso che se ne intende fare e, solo in un secondo momento, considerare il prezzo.


DESTINAZIONE D’USO

Due i criteri fondamentali nello stabilire la destinazione d’uso: il tipo di vittima ed il tipo di soccorritore che userà il DAE.

–          Il primo è il parametro che incide meno, anche se – in virtù del fatto che la maggior parte degli arresti cardiaci avvengono fra le mura domestiche – le popolazioni più a rischio (cardiopatici di vario tipo) sono quelle che più possono giovarsi di un defibrillatore domiciliare. E’ anche da tenere presente come alcune malattie/condizioni modifichino uno dei parametri in base ai quali viene deciso il voltaggio della scarica a cui sottoporre la vittima, ragion per cui la condotta più prudente è quella di scegliere un DAE capace di gestire le impedenze più alte.

–          Il tipo di soccorritore determina invece se è sufficiente che il defibrillatore abbia un metronomo incorporato (i soccorritori formati sanno come fare la rianimazione cardiopolmonare), oppure se serve che fornisca anche un feedback sulla qualità del massaggio cardiaco praticato: le linee guida ERC suggeriscono sempre e comunque l’uso di un dispositivo che fornisca questo feedback. Fra tutti i defibrillatori sul mercato, solo il samaritan 500P è in grado di fornire un feedback basato sulla rilevazione di una misura correlata al flusso sanguigno nei grandi vasi del torace, invece che allo spostamento dello sterno come fanno invece tutte le altre marche.


COSTI

Passando invece alle considerazioni di tipo economico, bisogna pensare sia in termini di costo di acquisto che di costi di manutenzione per anno di garanzia – il tutto alla luce della messa in opera in condizioni idonee.

–            Nella spesa di acquisto rientra il costo necessario a conferire alla macchina capacità performative nelle condizioni ambientali in cui avviene il soccorso. Ciò significa che solo le macchine dotate di apposite certificazioni funzionano in alcuni ambienti particolari (con polveri fini, getti d’acqua sotto pressione, vibrazioni ambientali) e i samaritan rivelano la loro superiorità proprio in queste condizioni. Inoltre, in condizioni di temperatura ambientale estrema, il DAE può essere  funzionante solo a patto che sia conservato correttamente, in apposite teche impermeabili e/o riscaldate. Se ne evince che non ha senso, acquistare il solo DAE  se non è idoneo ad espletare il suo ruolo salvavita al meglio. Pertanto, nei costi di acquisto, oltre al costo della macchina di per sé, vanno considerati anche i costi relativi alle teche, come pure alle segnalazioni a norma: questo perché, un DAE funzionante ma non raggiungibile, non potrà essere usato qualora sia necessario.

–              Le spese di manutenzione devono essere considerate in funzione della durata della garanzia: alcune macchine hanno garanzia più lunga, altre hanno consumabili più economici. I samaritan hanno il doppio vantaggio della garanzia (8 anni) e di avere un unico consumabile, che va rinnovato ogni 4 anni, per un costo di 120 euro, ovvero una spesa di manutenzione di soli 30 euro all’anno per 8 anni.

Se non si hanno né il tempo né la voglia di fare tutte queste considerazioni, se ne possono fare alcune molto più basilari per aiutare nella scelta:

1. Un produttore approvato dalla FDA: la Food and Drug Administration ha infatti standard molto più elevati di quelli europei. Le marche approvate sono: Philips, HeartSine, Physio-control, Defibtech, Zoll, Cardiac Science.

2. Un indice di protezione adeguato alla situazione in cui è presumibile che avvenga il soccorso. I samaritan HeartSine hanno l’indice di protezione più alto sul mercato (IP56), i Philips il più basso.

3. Sommare il costo del defibrillatore (più eventuali teche) e segnaletica con quello della manutenzione per anno, moltiplicata per gli anni di garanzia della macchina.

La cosa più importante da capire è che il prezzo della macchina non solo non è l’unico da considerare, ma è anche fuorviante se non si considerano le condizioni d’uso.

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