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Ragazzo di 13 anni muore per arresto cardiaco dopo una partita di calcio, non era presente il defibrillatore

Ragazzo di 13 anni muore colto da arresto cardiaco dopo una partita di calcio. Pio Molinaro, ragazzo di 13 anni, di Trinitapoli, comune italiano in provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia, è morto negli spogliatoi accanto alle docce.

Nel campo di calcio comunale dato in gestione ad un privato non era presente un defibrillatore.

La prima ambulanza è arrivata sul posto dopo 30 minuti, ma non non era presente un defibrillatore e non era medicalizzata. Pio ha vomitato e ripreso un pò conoscenza ma poi si è sentito male di nuovo.
In seguito è sopraggiunta una seconda ambulanza, questa volta con il defibrillatore e con il medico a bordo, ma ormai non c’è stato più niente da fare.

In Italia muoiono ogni giorno quasi 200 persone per arresto cardiaco, il 70% di queste se con ritmi defibrillabili ed un impiego di defibrillatori entro i primi 3-5 minuti dall’evento possono essere salvate.

Le proroghe possono andare bene per il canone televisivo ed imposte, non per l’adozione di un dispositivo salvavita come il defibrillatore.

È evidente quanto grosse siano le lacune normative e scarsa comprensione in materia da parte delle istituzioni, già questo un grosso problema.

La situazione si complica se consideriamo il fatto che molte società sportive (e non solo) attendono l’ultimo istante per dotarsi di un defibrillatore (spesso si va oltre ai limiti consentiti).

Mancano 5 mesi all’entrata in vigore definitiva del 20 Luglio 2016, circa 150 giorni.  Con una media di 200 decessi al giorno per arresto cardiaco, in buona parte risolvibili con un defibrillatore.
Stiamo parlando di 30.000 decessi per arresto cardiaco in 5 mesi, un numero enorme. Una parte importante di persone con arresto cardiaco possono essere salvate con un defibrillatore se utilizzato entro i primi 3-5 minuti dall’evento. Dopo soli 10 minuti le possibilità di riuscita delle manovre di soccorso sono quasi nulle.

Per intervenire in tempi così rapidi, è necessaria la presenza di un defibrillatore nelle immediate vicinanze.

Molte realtà sono cardioprotette senza nessun obbligo di legge. In genere i progetti partono da familiari che hanno perso un loro caro oppure da persone con un forte senso civico e sociale, che hanno compreso quanto questi apparecchi possano fare la differenza e salvare delle vite.

Per le strutture sportive, soggette ad obblighi di legge, è stata concessa più volte una proroga per dotarsi dei defibrillatori, ed il termine ultimo attuale è il 20 Luglio 2016 ( Decreto Balduzzi).

Questo tipo di notizie ed articoli dovrebbero essere uno stimolo per sottolineare anche gli obblighi morali, civici e sociali.

Non è questione di denaro ma di mentalità. I defibrillatori oggi si possono acquistare con prezzi indicativi attorno ai mille euro. Sono disponibilità economiche che molte società già anno, oppure sarebbe facile sostenere con il contributo di collette interne alla società e/o esterno (le collette sono già molto comuni in ambito scolastico), oppure con l’utilizzo di piattaforme per la raccolta fondi, o ancora sfruttando servizi di noleggio dei defibrillatori con canoni mensili estremamente contenuti.

30.000 decessi stimati nei prossimi 5 mesi per arreso cardiaco da oggi al 20 Luglio 2016, circa 200 al giorno, di cui la maggior parte fuori casa, TU puoi contribuire a salvare delle vite se doti ADESSO la tua struttura di un DEFIBRILLATORE.

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